martedì 14 luglio 2009

Pappardelle al ragù o ragoût di cinghiale in bianco ai porri

Ingredienti per 4 persone:
400 gr di polpa di cinghiale
30 gr di grasso e magro di prosciutto
un porro
pepe nero
2 chiodi di garofano
mezzo litro di brodo vegetale filtrato
1 bacca di ginepro
4 foglie di alloro
mezzo litro di vino bianco di ottima qualità
4 foglioline di salvia
grana padano
(facoltativo) tartufo bianco

Lasciate a marinare il cinghiale per almeno 12 ore, ridotto a bocconcini, nel vino bianco, con due foglie di alloro e 1 chiodo di garofano.

Come la marinatura è completata, scolate la carne e asciugatela per bene, intanto preparate in un tegame di coccio o di acciaio ma di buon spessore, un porro ridotto a rondelle e 30 gr di striscioline di grasso e magro di prosciutto.
Fate dorare il porro e mettete i bocconcini di cinghiale che avrete preventivamente sgrassato e tolto dei nervetti.
Fate andare a fuoco vivace e dorate la carne, come il fondo si asciuga mettete un mestolo di brodo, abbassate la fiamma e coprite.

Aggiungete i chiodi di garofano, le bacche di ginepro e le foglie di alloro. Aggiustate di sale e pepe e lasciate andare a fuoco dolce per almeno tre ore, avendo cura di aggiungere il brodo. Come il brodo è terminato aggiungete acqua calda. Vedrete (le tre striscioline in foto sono intatte) che il grasso del prosciutto non tenderà a sciogliersi, quindi la componente unica del grasso presente in questo piatto è veramente minima, ma rilascerà nel sughetto il sapore e l'aroma del prosciutto.

La pasta da usare è facoltativa, ma credo che il risultato sia superlativo con delle pappardelle all'uovo, ruvide e porose che trattengono il sugo.
In questo caso abbiamo optato per pappardelle fatte in casa, preparate con farina e uova biologiche.

Giunti a fine cottura, scolate le pappardelle al dente, saltatele velocemente nel sughetto, spolverate di pepe nero, salvia, tartufo bianco e grana padano.
Servitele ben calde.
Per accompagnare, dato che la carne è stata marinata con del vino bianco secco, potete osare con del Franciacorta oppure con del rosato Cerasuolo.

5 commenti:

  1. che ricetta carina! Da provare!
    Grazie ^_^

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  2. Luna,
    piu' che carine erano stra buone, credimi. Questa e' una ricetta con cinghiale che si adatta benissimo alla stagione anche estiva.
    Il culmine l'ha raggiunto con le scaglie di tartufo. ;)

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  3. Ciao Donatella....

    che piacere trovarti qui, mica me ne ero accorta che eri in Blogger!!!!!
    Ottime pappardelle, capita anche a me di farle e spesso, ma con ragù, non a bocconcini!
    E le pappardelle, come è mia prassi....sono sempre fatte in casa (anche con attrezzi che non sarebbero consoni alla mia generazione di zsdoura!!!!)
    Il metodo è diverso da regione e regione, noi le facciamo asciugare quasi al limite, prima di tagliarle, quindi non usiamo quasi mai farina, e non si attaccano!
    Mi piacciono questi piatti concreti, senza fronzoli e decisamente ottimi!!!!

    Ciao!!!

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  4. Che spettacolo queste papparelle, complimenti!!

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  5. Ivana,
    mi devi insegnare allora!

    Dolcetto,
    sei uno dei miei blog preferiti! Sono scarsissima con i dolci!

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